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16 Luglio 2011

Vetrine parlanti anche a Brescia

La nuova tecnologia delle vetrine parlanti arriva anche nei negozi di Brescia, di via San Rocchino, di via San Faustino e via della Volta.

Approdano anche in città le prime vetrine parlanti

Guardano, scrutano, parlano. Percepiscono un potenziale cliente in avvicinamento e sono in grado di proporgli un’offerta personalizzata, seduta stante. Non sono ingegnosi commessi particolarmente persuasivi di stanza sull’ingresso, ma le vetrine: vetrine parlanti che dopo una sperimentazione a Crema sono approdate anche a Brescia. Non c’è da spaventarsi dunque, se passando dai negozi Sdc-Lekkerland di via San Rocchino, della Volta o di via San Faustino, quelli che sembrano normali «biglietti da visita» con i quali il negozio si presenta al pubblico, adesso, diventano un dispositivo estremamente tecnologico. Se qualche anno fa andavano di moda gli allestimenti animati, con gli umani al posto dei manichini, adesso ci pensa l’innovazione, insomma.
GIÀ UTILIZZATE nel mondo da alcuni dei più noti marchi leader, le «Whispering windows» (questo il nome originale) arrivano quindi anche in città: «dotate di una tecnologia tanto sofisticata quanto invisibile – fa sapere la Sdc Market – le vetrine parlanti interagiscono con i passanti, invitandoli a soffermarsi per qualche istante per scoprire novità e proposte del punto vendita, da anni punto di riferimento dei bresciani per l’acquisto di dolciumi». In pratica, grazie ad un impianto di amplificazione integrato, queste vetrine speciali gestiscono in totale autonomia il flusso di musica, spot e proposte da rivolgere alla clientela, dirottando a ciascuno il messaggio più adeguato. Come a dire che riescono a decidere se in un momento, piuttosto che in un altro, sia meglio puntare sul cioccolato fondente invece che sulle caramelle di zucchero.
Nessuna veggenza virtuale, tecnologia che sta alla base delle Whispering Windows nasce dai progetti portati avanti dalla Marina americana sui sonar. In gergo si chiamano «diffusori a magnetostrizione – spiega Antonio De Bellis, responsabile marketing di Sdc-Lekkerland – che propagano l’audio per vibrazione tramite corpi solidi come appunto vetro, legno e cartongesso, garantendo un effetto particolare sotto il profilo della diffusione acustica, per cui diventa pressoché impossibile riconoscere la sorgente audio, per tutta la vetrina».
Di fronte a una voce improvvisa che vi offre pasta alle mandorle piuttosto che torta di rose, magari in San Faustino, alla Volta o in via San Rocchino, niente paura: le vetrine parlanti stanno parlando con voi. MA.RO
 

BresciaOggi 17 luglio 2011, pag 9