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09 Giugno 2011

Il Consumatore in movimento

Grazie (o nonostante) le “crisi”, gli atteggiamenti dei consumatori evolvono verso cognizioni e richieste sempre più specifiche. Il vocabolario acquisisce nuovi termini, le parole generiche tendono a scomparire in favore di lemmi mirati presi in prestito dalla scienza, dall’ecologia, dalla cultura di territorio, dalle cosiddette GRIN (Genetica, Robotica, Informatica, Nanotecnologie). Gli uomini e le donne che consumano diventano tecnicamente più preparati e più in grado di esprimere richieste al mondo della produzione e della distribuzione. In particolare l’evoluzione riguarda le donne con occupazione extradomestica, più orientate verso prodotti che esprimono un “progetto” oltre la performance. Infatti, il consumatore evolve in quanto aumentano i livelli di istruzione e, nonostante il “tetto di cristallo”, cresce l’occupazione femminile.
Inoltre, il consumatore diventa più esperto anche perché più stimolato dalla multimedialità, dai nuovi canali e dalla nuova dieta mediatica. Le nuove possibilità di informazione sono di tipo attivo e passivo in quanto riguardano anche la ricerca “pull”, su Internet e su canali televisivi on demand.
Nell’ambito alimentare, per esempio, al di là dei cibi più o meno consumati, si coglie verso l’alimentazione un atteggiamento che possiamo chiamare di tipo progettuale. Sempre meno il cibo viene considerato solo carburante da introiettare, mentre spicca l’accezione di nutrimento intelligente multifunzionale. In un’evoluzione che accetta anche il cibo frutto di nuove tecniche e scoperte biotecnologiche (gli output che possono derivare dalle tecnologie GRIN). Ma ciò non significa che si stia aderendo alla nutrizione tecnoindustriale, perché insieme all’interesse per le nuove scoperte, aumenta il desiderio di un cibo che sia comunque “green” e a basso impatto ambientale.

Testo tratto da: Ricerca Eurisko 2009